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IL GIOVEDI' di Villa Fiorelli ||| ospite Simone Sassoli DJ







Giovedì 2 agosto 

Per il 9° appuntamento del giovedì più bello della Toscana e dopo la splendida nottata della scorsa settimana , Villa Fiorelli ospita Simone Sassoli DJ .

Dalle ore 20 >

*Buffet imperiale , dinner garden con braceria e pizza al metro

Info e prenotazioni tavoli cena ||| aperitivo ||| dopo cena >

Riccardo 334 2055382, 339 2820342; VillaFiorelli 339 2820343
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resident dj >

BIBA DEE JAY

http://www.facebook.com/pages/Biba-deejay/130923903585846





OSPITE >

Simone Sassoli DJ >

Simone Sassoli è tra i più apprezzati dj nell’ambito moda e club di tendenza. Amàndula l’ha scelto per curare il sound design dell’evento di lancio a Milano Fashion Week.

In poche domande, ecco riassunto il suo percorso e la sua visione musicale:

"Ho iniziato come tutti, comprando i dischi per passione e collezione, suonadoli alle feste degli amici e producendo cassette per negozi, palestre, etc.
Una di queste cassettine finì in mano ad un amico che stava organizzando una sfilata. Mi chiese di occuparmi della musica: fu un successo e da li è iniziato tutto."

Come sei arrivato ad essere “resident” in alcuni tra i luoghi storici del clubbing italiano?

"Grazie ad un’altra cassettina, suonata nell’autoradio del driver di Dimitri from Paris, la stella del djing internazionale, durante una sua serata al Tenax di Firenze. Mi volle conoscere e così entrai nella scuderia delle one-night “Nobody’s Perfect”, dove figuravano artisti del calibro di Alex Neri, Little Louie Vega, Satoshi Tomie e molti altri. La stagione succesiva, con l’esplodere dei fenomeni Buddha Bar ed Hotel Costes, nasce L’Universale, un club da 1.500 persone, aperto sei giorni la settimana e sempre pieno, dove si suonava jazz, lounge, chill-out, soul, house: impossibile da proporre di questi tempi! Qui mi occupavo sia della musica che dei video; un’esperienza molto bella e stimolante. Poi è arrivato l’Ex-mud: un piccolo, storico, club in stile londinese con grande impianto, nessun tavolo v.i.p. ed una programmazione molto alternativa. Suonavo – senza compromessi – una soulfull-house mischiata ad oscuri pezzi disco."

Un eclettismo che ti rende affine ad uno dei progetti più originali del momento: Il Circo Nero.

"Il Circo Nero nasce da un’idea di Leandro Bisenzi e dei suoi “compagni di merende” Emanuele Brondi e Duccio Cantini. Dopo vent’anni di organizzazione di eventi e concerti, anzichè trovarsi una “casa bella comoda”, hanno dato sfogo ai vari Giamburrasca e Peter Pan che ognuno ha dentro di sè partendo su quel “carrozzone itinerante” che è il Circo Nero: una serata dance che ha nell’animazione di ispirazione circense il suo punto di forza; ogni serata è diversa e presenta nuovi personaggi.Sta riscuotendo un notevole successo, sia in Italia che all’estero, con date ad Ibiza, Mosca, Varsavia … poi ci sono “tappe” fisse come a Napoli, in Sardegna, Roma e Firenze, dove ogni anno ci ritroviamo il 7 dicembre con il Carrozzone al gran completo! In quelle serate mi occupo spesso dell’apertura cercando di ricreare l’atmosfera malinconica e dolce-amara dei vecchi Circhi, tenendo il pubblico un po’ in sospeso prima che parta la serata vera e propria.

Le ultime due date sono state veramente particolari: una era un beach-party per 40.000 persone (!). E’ stato veramente incredibile! Ho suonato all’ora del tramonto insieme alla “Brigada de Fuego”, i funamboli del fuoco del Circo … Un’atmosfera davvero magica! L’altro party è stato per il “Matrimonio della Donna Cannone” con “il Ragazzo del Pop-Corn”… solo che non si sono sposati, perchè all’ultimo momento, durante la cerimonia, lei è scappata con Etienne, un suo vecchio amore … a quel punto eravamo tutti belli ed eleganti, vestiti di bianco, con tantissimi ospiti… abbiamo fatto festa ugualmente ballando e divertendoci per tutta la notte!"

Come nasce il tuo profilo di creatore di soundtracks per le sfilate di moda?

"Credo che nasca principalmente dall’amore per la musica: mi piace tutta, sono onnivoro, curioso … potrei stare giorni in un negozio di dischi, sia virtuale che (e soprattutto) reale; nel mio i-Pod passo dalla musica classica, al rock psichedelico anni ’70, dalla blaxploitation all’elettronica…

Credo che il lavoro all’Universale, dove cercavo di “commentare” – creando un filo logico – gli spezzoni di vecchi film che passavano sullo schermo, mi abbia affinato in questo senso.

Mi piace cercare il brano dimenticato che rievoca immediatamente l’atmosfera che si vuol creare, oppure scovare quella sonorità che ancora è sconosciuta ma che – secondo me – sarà il futuro. Tutto deve legarsi all’ispirazione dello show, cercando di far entrare il pubblico nel mood della collezione presentata."

Qual è la tua ricetta per il sound-design degli eventi?

"Qualità musicale e nell’impianto di diffusione con grande attenzione ai volumi; non mi piace quando la musica è talmente alta che non si riesce a conversare, oppure, viceversa, quando è talmente bassa che non si distingue una nota. Cerco sempre di proporre il suono che sento più adeguato al momento, al pubblico, alla location ed al tipo di evento."

Che genere musicale stai proponendo al momento?

"Dipende dal tipo di evento … se è una presentazione come quella di Amàndula non c’è un genere preciso; spazio dalla nu-disco, all’ambient, dall’elettronica al rock cercando un filo conduttore che leghi il tutto alla collezione. Cerco ritmi lenti e con una “battuta” costante, alternando brani sconosciuti a “classici” per far sentire a proprio agio anche gli ospiti meno attenti alle novità musicali. Diversa è la situazione se è un evento dance, dipende sempre dalla location e dal pubblico, ma durante i djset cerco di proporre una miscela di house, funk, tech, disco … difficilmente catalogabile."

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